Comunicare la salute, oltre i trend e l'algoritmo
Un concentrato di chi sono, cosa faccio e di alcune domande che di recente mi sono fatta.
Piacere, Alessandra 😊
(Se non ci conosciamo) mi occupo di comunicazione istituzionale e social media in ambito sanitario. Parte del mio lavoro consiste nell'aiutare i professionisti della salute a farsi conoscere, nell’ottica di contribuire a renderci (mi ci metto pure io) delle persone sempre più informate e consapevoli su alcune tematiche di salute come i percorsi di prevenzione, diagnosi, cura o riabilitazione. Cosa che oggi è possibile grazie alla comunicazione digitale, alle piattaforme social e alla creazione di contenuti divulgativi, che hanno lo scopo di sensibilizzare e fare informazione. In parallelo, collaboro con le aziende sanitarie, supportandole nella promozione di progetti volti alla tutela della salute.
Sentire la comunicazione come una missione. Un viaggio che sto ancora percorrendo e che non so dove mi porterà
Tre anni fa ho iniziato un nuovo capitolo della mia vita. Dopo essermi formata e aver lavorato per tanti anni a Milano, ho deciso di tornare a vivere nella mia terra, la Sicilia. Un percorso a ostacoli nel quale oscillo tra l’entusiasmo tipico di chi sta facendo quello in cui crede e la precarietà, con la costante incertezza del non sapere come andrà. Prima di questo però ho attraversato imprevisti e situazioni che mi hanno costretta a dare ascolto agli antichi desideri silenziati, tanto assorta com’ero dal dovermi creare una carriera per avere un futuro stabile.
Che poi, oggi mi chiedo che vuol dire “fare carriera”? Esiste ancora il “futuro stabile”?
Mi sono servite alcune onde d’urto per riuscire a dare una voce, un nome e un arco spaziotemporale ai miei desideri: come l’esperienza professionale in un ospedale durante la seconda ondata di Covid-19; un lavoro in una realtà molto ambita e prestigiosa, ma che non sentivo mio; infine, l’esigenza sempre più forte di riappropriarmi del mio tempo, dei miei affetti e della mia vita. In questi frangenti è iniziata una trasformazione silente ma rumorosissima dentro di me.
Dal mio ritorno in Sicilia, dall'esigenza di costruire nuovi equilibri, dal desiderio di mettere le mie competenze al servizio della mia terra e di essere utile è nata la spinta a costruire un progetto professionale rivolto ai professionisti della salute. I medici che, nonostante tutto, sentono ancora la vocazione della “cura” e che vorrebbero avere maggiore impatto nella vita e nella relazione con i pazienti.
Aldilà dei trend e degli algoritmi. Perché (ri)trovare il senso della comunicazione per la salute
Occuparmi di comunicazione per il bene più prezioso che abbiamo, la salute, mi porta costantemente a farmi domande sulle modalità più idonee a trattare un tema così delicato, che tocca corde sensibili in chiunque abbia mai avuto a che fare con la malattia o con la preoccupazione per sé o per i propri cari. Nel contesto storico, politico e culturale che stiamo vivendo e con un Sistema sanitario al collasso, mi domando: quali sono le responsabilità di chi oggi comunica la salute?
Credo infatti che nessuna figura che operi nella sanità, pubblica o privata, oggi possa ignorare quello che è il panorama attuale: la carenza di medici e infermieri, gli ospedali che si svuotano perdendo i professionisti che dovrebbero salvarci la vita (quelli che ci auguriamo con tutto il cuore di trovare al pronto soccorso se facciamo un incidente), le strutture pubbliche sempre meno attrattive tanto per i medici quanto per i pazienti, le speculazioni dei privati sui buchi del servizio pubblico, le liste d’attesa anche “solo” per una mammografia, il boom delle specializzazioni in chirurgia estetica e la scarsità dei medici d’urgenza.
La comunicazione medico sanitaria, sempre più facile e accessibile grazie alle piattaforme social, può davvero fare finta di niente e continuare a promuovere i propri servizi e/o trattamenti come se nulla fosse? O serve un cambio di passo, una presa di consapevolezza, una riflessione in più sulle ragioni che portano un professionista della salute a esporsi e a comunicare la propria figura?
Sebbene con i social e con la comunicazione ci lavori tutti i giorni, nell’ultimo periodo confesso di avere avvertito un certo disagio nello scorrere la mia timeline di notizie e pubblicità o semplicemente scrollando Instagram. Non ho le risposte, ma ho iniziato a farmi domande che non voglio ignorare.
Trend e algoritmi a parte, vorrei che questo spazio accogliesse i dubbi, le domande e magari anche le risposte di tutti quelli che lavorano in questo settore e hanno a cuore la salute, insieme al futuro che ci aspetta.
Se leggendo di questo argomento, ti è venuto in mente un pensiero o una riflessione che ti va di condividere, mandami un messaggio. Sarò felice di leggerti!